Capitolo 4

 

DOPO LA PRIMA

 

4.1 Il successo continua…

 

     Dopo  il debutto il carro di Madre Coraggio e della compagnia dei Satiri continua il suo viaggio per altri tre mesi. E continua il successo: il pubblico riempie tutte le sere il teatro e gli applausi sono sempre tanti, calorosi e sinceri. Lucignani, la compagnia, Franco Castellani e tutti coloro che hanno aiutato a realizzare questo evento  sono al settimo cielo. La soddisfazione è veramente grandissima. “Io ero felice, contento è dir poco. Immagina cosa poteva essere per un ragazzo giovane che cominciava, essere messo in un’operazione così grossa, importante, anche a livello culturale, insomma era un avvenimento…” ricorda Mario Maldesi. Fu veramente un’esperienza unica e straordinaria : “E’ stato un grande lavoro.  Irripetibile, ecco!” ricorda Maresa. E ancora: “Pur essendo un teatro piccolo siamo riusciti a fare  qualcosa di magico ed eccezionale!” .

     Dopo quei mesi ai Satiri lo spettacolo va a Bologna, al terzo festival della Prosa, nel marzo 1953, presso il teatro Comunale. Madre Coraggio però incontra un’altra attrice: per impegni di Cesarina Gheraldi la parte viene data ad Ave Ninchi. Un’attrice molto diversa dalla Gheraldi, molto meno intensa e  drammatica e più brillante. Insomma non era molto “giusta”. Anche Maresa la pensa così, per lei la Gheraldi era perfetta; però Ave era simpatica. Maresa si ricorda un episodio molto divertente successo a Bologna:

 

“…C’era questo carro e il palcoscenico era in discesa e se tu non mettevi un fermo sotto le ruote finivamo in platea. Una volta accadde che il fermo non c’era e la Ninchi mi disse: - Metti un fermo sennò andiamo giù - e io quatta quatta, carponi carponi andai a metterlo e dissi: - Guarda che il carro sta andando giù! - , - Non te preocupar  che lo rego col cul! – mi rispose! Aveva un culo enorme!”.  

 

 Ma anche se la Ninchi non era l’ideale per il personaggio della Courage il successo non finisce: “Addirittura firmavamo gli autografi, come divi del cinema!”  Dopo Bologna il carro viene riportato a Roma, e compie il suo girovagare sul palco del Teatro delle Arti, dove la compagnia diventa una cooperativa, col nome di Compagnia degli Spettatori Italiani.

     L’entusiasmo e una grande energia  accompagnano fino alla fine il  lungo vagabondare della vivandiera Anna Fierling. Tutti coloro che hanno partecipato a questo viaggio, (pubblico, attori,collaboratori, critici, registi, ecc.)  non si dimenticheranno mai più questo momento del teatro italiano, questa giovane nascita ad un teatro nuovo, diverso, che porti con sé  dei messaggi  profondi e umani.

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